C’era una volta in un paese molto lontano, una bellissima ragazza che viveva con la madre ed il padre in un bellissimo castello.
[note in calce al testo]
Un giorno la madre si ammalò ed il padre rimasto vedovo si risposò con una donna che aveva due figlie Mafalda e Irma.
Le due sorellastre gelose della bellezza di questa bellissima ragazza la tiranneggiavano. Le facevano fare i lavori più umilianti e le facevano pulire perfino caminetto, tanto che quest’ultima si sporcava sempre di cenere. La chiamavano e le davano ordini tutto il giorno – senerentoea, vaghe a dar da magnare ae gaine, che xe do dì che noe magna[1] – urlo Irma a Cenerentola.
Cenerentola eseguì.
Mentre si trovava nell’aia, udì l’araldo annunciare: – tasì e scolteme ghe se chel fiol dun’can del prinsipe che no ga voia de catarse na femena da sposarse, eora el ga deciso de far na festa cossì le vede tute e sin’ciapa una , si tute invitae laveve e feve bee che al re no ghe piase quee che spusa.[2]
I
[1] – Gentile bella Ragazza, soprannominata Cenerentola, puoi fare la cortesia di nutrire i volatili che il caso vuole siano proprio 48 ore che non hanno avuto il piacere di assumere nessun nutrimento. –
[2] – Gentili signori e signore, il principe ha deciso che è venuto il momento di prendere moglie, e indice un ballo di corte per poter ammirare tutte le bellezze locali e poter scegliere la fuura regina, siete tutte invitate in abito da ballo.
© Francesco Reffo 2006 – Tutti i diritti sono riservati – w³.Reffo.it
La storia completa la trovi sul mio ultimo libro.
Ho raccolto questa ed altre storie di Cenerentola
nel mio libro “ L’altra Cenerentola” .
Puoi acquistarlo su Amazon.
(Ho calcolato che se vendo 197.077 copie posso acquistare una Porsche 911 da trasformare in zucca)